Il mio mondo

Il mio mondo

giovedì 26 dicembre 2013

Mi piace il marzapane

Mia madre, ieri: "Ho fatto il vitello tonnato perché lo avevo fatto per tua sorella ed era giusto lo facessi anche per te"

Ma voi che vivete accanto a me, credete davvero che quella Lucia esista ancora?
La Lucia attenta a queste cose? A cosa viene fatto o detto a uno piuttosto che all'altra?
Vi sbagliate di grosso... Quella Lucia è morta e sepolta. 
"Meglio!" Penserete voi... "Sei finalmente cresciuta, hai abbandonato le gelosie e le polemiche sterili."
Non esattamente, è solo che non mi interessano più, come non mi interessano più tutte le altre cose.

Ora c'è una Lucia diversa.

La vecchia Lucia, in famiglia, era sempre all'attacco. Un attacco che sapeva molto di difesa, ma pur sempre un attacco.
La vecchia Lucia sapeva arrabbiarsi.
Anche la Lucia di adesso è arrabbiata, arrabbiata con il mondo, con la vita, con tutti, ma non lo tira più fuori. 
Lo tiene dentro lasciando che quella rabbia la scavi pian piano. Ci sono giorni buoni, in cui le cose acquistano più luce, altri bui in cui l'unico desiderio è restare sotto il piumone lasciando tutto il mondo fuori.

La vecchia Lucia faceva un sacco di cose, era sempre a mille, sempre pronta a lamentarsi di essere stanca di correre, ma piena di orgoglio per tutto ciò che voleva e riusciva a fare.
La Lucia di adesso va avanti giorno dopo giorno per inerzia, aspettando che la vita scorra.

La vecchia Lucia leggeva, un libro dopo l'altro, usando la lettura come modo per liberare la mente.
La Lucia di adesso non riesce più a leggere, preferisce il cellulare, più immediato, dinamico.

La vecchia Lucia guardava la televisione per ore. 
La Lucia di adesso la mette in pausa, perché distratta da altro, e se ne dimentica per ore, anche se ciò che stava guardando le interessava e anche tanto.

Alla vecchia Lucia non piaceva il marzapane... 


L'ho sempre guardato con ammirazione sperando, ogni volta che lo assaggiavo, che mi piacesse perché mi attiravano quelle forme, quei colori. Invece niente, c'era la mandorla e io odio la mandorla.
Ieri ho preso un piccolo Babbo Natale di decorazione ad un panettone e, convinta fosse di zucchero, gli ho dato un morso.
Ma non era di zucchero, era di marzapane e, con mia grande sorpresa, era BUONO!
Alla nuova Lucia piace il marzapane.

La vecchia Lucia non esiste più, ma io la rivoglio più di ogni altra cosa!

martedì 24 dicembre 2013

C'è sempre una parte di noi... Tanti Auguri di Buon Natale!

È il primo Natale del blog e desidero condividere con voi gli auguri del mio preside.
 
Buon Natale!

C'È SEMPRE UNA PARTE DI NOI...

C’è sempre una parte di noi quando a settembre ci ritroviamo, dopo la pausa estiva, per rimettere in moto la macchina apparentemente spenta, che scopriamo essere rimasta incessantemente accesa;

C’è sempre una parte di noi quando tra riunioni, mail, telefonate, incontri, parole, sguardi, silenzi e gesti, diamo forma alla scuola che ... vogliamo;

C’è sempre una parte di noi quando alimentiamo relazioni, comunicazione, coinvolgimento, partecipazione e appartenenza;

C’è sempre una parte di noi quando ci incontriamo e quando “ci scontriamo”, quando le certezze cedono il passo a qualche incertezza e quando non ci diamo pace fino a quando non sia tornata la pace;

C’è sempre una parte di noi quando ci facciamo in quattro, quando non ci risparmiamo, quando facciamo di tutto perché ciò che ci sta a cuore sia in qualche modo di tutti;

C’è sempre una parte di noi quando aule, laboratori, palestre e uffici si animano delle nostre passioni e diventano teatro di imprevedibili e gratificanti maturazioni/evoluzioni;

C’è sempre una parte di noi quando con determinazione perseguiamo gli obiettivi, quando, proiettandoci oltre lo scetticismo, costruiamo ostinatamente il futuro;

C’è sempre una parte di noi quando non trascuriamo nessuno dei fili che possono assicurare la trama;

C’è sempre una parte di noi quando taciamo o quando parliamo; 

C’è sempre una parte di noi quando stiamo bene insieme...
 
 
Buon Natale
con l’augurio che
ci sia sempre una parte di noi.

lunedì 16 dicembre 2013

Sarò per sempre la tua Valentina...


Speravo che questo giorno non arrivasse mai, eppure...
Mi mancherai.
Mi mancheranno gli abbracci forti, quelli che stritolavano;
il bacio sulla fronte a fine massaggio;
i miei "Grazie" e i tuoi "Non ho capito...".
Non potrò più venire a raccontarti cosa mi succede, a lamentarmi di mamma quando mi fa impazzire.
Non potrò più venire a dirti che finalmente sto bene, che il buio è passato, ma forse tu lo saprai lo stesso, chissà...
Grazie per esserci sempre stato.
Grazie per aver fatto parte della mia vita.
 
Lucia
 
Per sempre la tua Valentina!

venerdì 13 dicembre 2013

È in arrivo un Natale carico carico di... Decorazioni per l'albero!

Cosa combineremo mai con:
 
Tubicini per innaffiare
Reggimensola 
Pastina all'uovo
Perline di zucchero argentate e colorate 
Perline
Nastri di stoffa?


Semplicissimo... 
Delle decorazioni per l'albero di Natale!!


Partiamo!
L'occorrente ve l'ho già detto, ora passiamo al procedimento.

@ il tubo per innaffiare si trova in vendita al metro nei negozi di bricolage, tagliatene segmenti della lunghezza di circa 25 cm.

@ inserite un reggimensola in una delle due estremità del tubicino.


@ iniziate a riempire il tubicino con ciò che preferite. Attenzione ad usare le perline di zucchero argentate più piccole o il formato più piccolo di pastina all'uovo, se no rischiano di non scorrere nel tubicino.


@ una volta riempito tutto il tubicino, chiudetelo inserendo il reggimensola nell'altra estremità. 
Lasciate circa mezzo cm di tubicino vuoto per permettere al reggimensola di entrare senza comprimere le decorazioni all'interno e senza il rischio di riaprirsi.

 
Ecco alcuni esempi realizzati da noi:
 




 
@ rifinite il tutto con un nastro di stoffa del colore che più vi piace.


Ora date libero sfogo alla vostra fantasia e... BUON NATALE!!

mercoledì 11 dicembre 2013

Storie di una mamma... - "A Natale puoi"...

E poi arriva Natale e, puntuale, arriva anche "A Natale puoi". 

La ascolto con i bimbi, consapevole che non potrò essere presente alla festa del nanomedio, e all'improvviso una voce riecheggia nella testa. 

La voce di un bambino che canta l'ultima strofa. 

Il Nanomedio -penso subito- e invece no... il nanogrande! Chissà quando, chissà a che età...

Non è possibile, la mente non associa quel ricordo all'immagine del nanogrande. Strani scherzi fa la mente!!

Ma soprattutto...

Dove è finito quel bimbo che cantava a casa la canzone del saggio? Dov'è finita quella vocina delicata, dolce, tremante? Perché ha lasciato il posto ad un bimbo sempre teso, sulla difensiva e arrabbiato?


Come sembrano lontani quei ricordi... Talmente lontani che, associati a quello che è successo negli ultimi dodici mesi, sembrano davvero appartenuti ad un'altra vita, ad un'altra Lucia.

giovedì 5 dicembre 2013

Nonostante tutto, è casa mia

C'è un posto che mi riempie il cuore, capace di ricaricarmi quando sono a terra e di scaldarmi quando ne ho bisogno.

Almeno, questo succedeva fino all'anno scorso. Ora qualcosa si è spezzato in me e quel potere non ha più effetto, purtroppo.
Ma lui è sempre lì, come a dirmi 'Quando vuoi riprovarci, sai dove trovarmi' e io lo scorso week end ci ho voluto provare.
È stata dura, come sempre è stato in questi mesi, ma meno delle altre volte. 
La famiglia che trovo ogni volta che vado lì, è riuscita a scaldarmi il cuore un'altra volta.
Non è una famiglia tradizionale, ma sono tutte quelle persone che, quando ci vedono arrivare, ci accolgono come se fossimo i loro figli o delle persone di casa.

C'è l'iniziale sorpresa del vederci fuori stagione e poi c'è quell'abbraccio che dice 'Non sei mai andata via, noi siamo qui in qualsiasi momento'. 
Perché loro sanno cosa è successo, che quella "casa" non è più così rassicurante per me, ma cercano di renderla comunque un posto speciale.
Basta una telefonata a tarda sera per chiedermi come sto, o uno sguardo dall'altra parte del tavolo che mi dice che non sono sola. 

Perché l'Abruzzo è questo...
È l'affetto di persone che ti conoscono da sempre e l'attenzione di chi ti vede in difficoltà.
Di chi ti aiuta a tirare fuori da un campo pieno di neve l'auto che si è impantanata e che non vuole niente in cambio; anzi, ti invita a mangiare, improvvisando un pranzo che sa di casa e famiglia, con un camino acceso e tre ragazzi meravigliosi che si tolgono le ciabatte, offrendotele, per permetterti di scaldarti i piedi, raffreddati dall'acqua e dalla neve. Un saluto a metà pomeriggio con la promessa di tornare a trovarli in estate, questa volta facendo la strada giusta, però!

L'Abruzzo è davvero tutto questo...
È mare limpido e calmo davanti a noi 
e montagne innevate alle nostre spalle.

È Francavilla.
È, nonostante tutte le mie difficoltà, CASA MIA!

sabato 30 novembre 2013

Oggi comincia Dicembre! Ecco il nostro calendario dell'Avvento

Cercando immagini su internet ne ho vista una che mi ha colpita.

-foto tratta dal web-

In realtà non so bene perché, non è colorata e nemmeno particolarmente accattivante, però la mente si è subito messa in azione e, il giorno dopo, ho detto ai miei alunni di portare a scuola degli interni dei rotoli di carta igienica.
Come se non ci fossero mille altre cose da fare, tra cui il Natale da preparare con canti e lavoretti, noi... FACCIAMO UN CALENDARIO DELL'AVVENTO! 

Occorrente:
@ Rotoli di carta igienica
@ Tempere
@ Pennelli
@ Colla vinilica
@ Carta velina colorata
@ Cartellone di cartoncino
@ Caramelle gommose 




Fasi di lavorazione:

Per prima cosa abbiamo deciso che forma dare al nostro calendario.

Volevamo fare un albero e, siccome una compagna aveva portato un rotolo più grosso che sarebbe stato perfetto per il tronco, abbiamo deciso di farlo un po' irregolare.


Poi abbiamo scelto i colori (i ragazzi hanno voluto farlo in parte bianco e in parte verde) e ognuno ha dipinto il suo rotolino.



Successivamente ho scritto i numeri sulla carta velina e vi ho incollato sopra i rotolini cercando di centrare bene il numero nel tondo. 



Una volta tagliata la velina in eccesso, li abbiamo assemblati con la colla vinilica diluita leggermente con acqua.




Per riempirlo con le caramelle, ho messo il nostro albero appoggiato a faccia in giù su un tavolo, ho inserito un pacchettino di caramelle in ogni rotolino e vi ho incollato sopra il cartoncino rigido a chiusura del lavoro.


Nel mettere un panino, la carta velina di un rotolino si è rotta. 
Poco male, è bastato toglierla completamente, creare un altro tondo di carta col numero (più grande del necessario), ri-incollarlo sul rotolino e togliere la velina in eccesso.

Poi, con molta delicatezza, ho voltato il tutto, facendo attenzione che la carta velina non si rompesse di nuovo.


Il nostro calendario è pronto e noi non vediamo l'ora di mangiare le caramelle!!


Ah, dimenticavo... 
Per quanto riguarda casa mia, la nonna ha optato per regalare ai nanetti il calendario con i cioccolatini che si compra al supermercato e loro sono felicissimi!

giovedì 21 novembre 2013

Lettone o non lettone... Questo è il problema (mio)!!

Come tante altre sere mi trovo, alle 21.40, nel lettone ad aspettare che la nanapiccola mi si addormenti accanto.
C'è sempre una scusa...
hai il mal di pancia; 
piange e disturba gli altri due; 
non mi vede da tutto il giorno e ha bisogno del contatto fisico con me; 
sono tre notti che dorme dai nonni e non vuole il suo lettino; 
il suo lettino non le piace e, credo, mai le piacerà...

La realtà, però, è che nel lettone si addormenta in cinque minuti; che io, che sono decisamente stanca, ne approfitto per rilassarmi evitandomi arrabbiature, nervosismi, pianti e lotte con me seduta per terra accanto a lei per chissà quanto tempo.

Ma se è tutto così semplice, perché non l'ho mai fatto con gli altri due??
Perché ho sempre vietato il lettone ai grandi, preferendo piuttosto dormire io sul pavimento accanto al loro lettino?
Sicuramente perché temevo che diventasse un vizio ma, così facendo, i miei bimbi non hanno l'abitudine al lettone, non ci vengono mai, nemmeno per le coccole, e se vengono scappano dopo pochi minuti.

E se per lei diventerà un vizio?
Poco male, ci penserò quando succederà. 
Per ora mi facilito le cose e va benissimo così!

P. S. Sapete qual'è la vera rogna? 
Doverla spostare quando ormai il sonno ti ha colpita e non riesci più a tenere gli occhi aperti.

domenica 17 novembre 2013

Quella voglia di scappare...

Non è un periodo facile, tante cose si affollano nella mente e non riesco più ad arginarle.

In alcuni momenti l'unico desiderio è andar via lontano, scappare da tutti i pensieri.
Così prendi la macchina, pensando di andare a fare un giro, e ti trovi in tangenziale, allora pensi che potrebbe essere un'idea andare a salutare quella tua amica che abita poche uscire dopo l'inizio dell'autostrada ma, una volta arrivata all'uscita, la macchina procede dritto e continui ad andare in un #guidaguida che vuole essere terapeutico, chiarificatore.

Arrivano le telefonate:
"Che fai?" "Guido un po'"
"Vieni a pranzo da noi?" "Ehm, non sono in zona..."


 
Ma, ad un certo punto, una domanda te la devi fare...
Dove voglio arrivare? Cosa posso fare scappando?
E capisci che non puoi arrivare nella tua seconda casa del cuore, troppo lontana, troppo folle l'idea.
Esci al casello, fai il giro della rotonda e riprendi l'autostrada.
Prima di farlo, però, guardi che uscita è... Modena sud...

Torni in città e tutto prende forma: il pediatra da cui andare, le impegnative da ritirare, i bimbi da andare a prendere, il fratello in città per il we da andare a salutare, la vita da portare avanti.
 
Forse anche da vivere, ma per questo c'è tempo.
 

 
 

martedì 12 novembre 2013

Storie di parchetto, caramelle gommose, involtini primavera e ravioli al vapore...

Chiamatela pigrizia, inadempienza o semplicemente non riuscire a stare dietro a tutto quanto, ma...

Non la inseguo come un'ombra al parco (questa è pigrizia e, sì, decisamente anche inadempienza);
non la imbocco da tempo imprecisato;
le lascio mettere sottosopra la casa, sperando in una fatina speciale che dopo metta in ordine tutto (devo desiderarla con forza, perché il più delle volte si materializza davvero, per mia immensa gioia e fortuna!).

E poi...
Se non riesce a dormire la porto nel letto con me, per gli altri due il lettone era off-limits;
non mi faccio grandi problemi se non cena a tavola e poi si beve tre biberon tra la sera e la notte;
mangia caramelle gommose da quando è in grado di masticare cibi solidi;
mangia involtini primavera e ravioli al vapore...

(Immagini tratte dal web)

Mamma degenere? Forse.
Un po' matta? Sicuramente!
Di sicuro con lei sono mooolto più permissiva e meno severa e... 
ho avuto una rivelazione: non crolla il mondo e la vita è decisamente più semplice!

sabato 9 novembre 2013

Ombelico del mondo

"Il concetto di "ombelico del mondo" racchiude il significato di centro sacro della Terra, punto di incontro tra cielo, terra e mondo ctonio (sotterraneo, gli inferi), luogo dove ha avuto origine la creazione e dove è possibile incontrare la divinità (il numinoso, in termini psicologici)..."
 
Preparando l'unità didattica di Intercultura avevo deciso, stranamente rispetto altre canzoni ascoltate, di far vedere anche il video, perché carico di immagini interessanti su cui poter far nascere discussioni e riflessioni.
 
Guardandolo, ero rimasta colpita dai colori caldi e dal tamburo, che tanto ricordavano la terra e soprattutto l'Africa; non capivo, però, il motivo dell'ambientazione nella "Sala dei giganti" di Palazzo Te di Mantova.
Poi ho cercato una definizione teorica che potesse spiegare ai miei alunni che cosa fosse effettivamente l'ombelico del mondo e ho trovato questa, chiara, semplice, immediata, e finalmente ho capito.
 
"...punto di incontro tra cielo e terra..."
 
 
(immagine tratta dal video "L'ombelico del mondo" di Lorenzo Jovanotti)

venerdì 8 novembre 2013

Loro continuano a crescere!

Sono sempre più grandi, i miei nani, ma con gli stessi bisogni di sempre.
Hanno età così diverse che, a volte, mi accorgo di fare confusione: tratto il nanogrande come se fosse già un ragazzino (mi imbroglia la sua altezza); coccolo e assecondo troppo i capricci del manomedio; considero la nanapiccola già grande e mi comporto con lei come non ho mai fatto con gli altri.

Lei spadroneggia, si impunta, pretende, urla se non ottiene o se non vuole ciò che ha. 
Poi sorride, con quel sorriso furbo che ti fa morire, si avvicina ai fratelli che fanno i capricci e li coccola, comincia a cantare e conquista tutti...
Una femmina in tutto e per tutto, insomma.

Gli altri due, di contro, sono sempre più interessati a tutto (tutto quello che piace loro, ovviante!).
Pieni di entusiasmo, di voglia di imparare e di scoprire. 
Grandissimi conoscitori di tutti gli ultimi giocattoli in circolazione.
Ma anche sempre più coccoloni, alla ricerca di sostegno, vicinanza, appoggio (soprattutto il nanogrande, l'indipendente di casa). 
E poi sempre più frignoni e mammoni, vittime e carnefici l'uno dell'altro.

E io, in tutto questo? 
Io li osservo e cerco di non affogare, facendo il meglio che posso e non riuscendoci.
Per fortuna che... loro continuano a crescere!

sabato 2 novembre 2013

Elogio della scrittura

In storia abbiamo cominciato a studiare le grandi civiltà e, prima tra tutte, i Sumeri. 
Una civiltà affascinante, di un'attualità incredibile. 
Tra le schede di approfondimento sulla nascita della scrittura, ho trovato questa perla che ho pensato di condividere con voi.

ELOGIO DELLA SCRITTURA
L'arte della scrittura è appassionante, non ti sazia mai.
L'arte della scrittura è difficile ma da imparare, 
ma colui che l'ha appresa avrà il mondo in mano.
Cura l'arte della scrittura ed essa ti arricchirà.
Lavora senza sosta ed essa ti rivelerà i suoi segreti.
Se la trascuri si faranno commenti malevoli nei tuoi confronti.
Non essere negligente nei confronti dell'arte scrittoria, non trascurarla.

(cit. Fonti Sumeriche _ 4000 a.C.)

giovedì 31 ottobre 2013

Happy Halloween! _ Il nostro laboratorio di cucina

I RAGNETTI DI HALLOWEEN

300g biscotti secchi con nocciole e cioccolato
100g formaggio fresco spalmabile
2 cucchiai abbondanti di crema alle nocciole
Palline di zucchero
Rondelle di liquirizia



Per prima cosa abbiamo triturato i biscotti.
- sorvoliamo sul fatto che mi fossi dimenticata un pezzo del frullatore e che li abbiamo dovuti triturare con le mani... Ho imparato che i bambini sono OTTIMI TRITURATORI! -



Poi abbiamo unito il formaggio e la crema di nocciole e abbiamo mescolato, prima col cucchiaio e poi con le mani.
- sorvoliamo anche sul fatto che, in due impasti, io abbia sbagliato le dosi di formaggio, rendendoli troppo molli, e che mi sia dovuta far portare in emergenza a scuola un altro pacco di biscotti -



Successivamente abbiamo formato delle palline di impasto e le abbiamo decorate con le palline di zucchero e pezzettini di rondelle di liquirizia.


(Lo so, il ragno ha 8 zampe, ma è già stato complicato mettergliene 6!!)

Impacchettati a dovere e...




...HAPPY HALLOWEEN!!!!

sabato 26 ottobre 2013

Il Progetto Giornale -fase 1- Insuccessi, successi e risultati finali

Il Progetto Giornale ha finalmente avuto inizio!

La prima lezione è stata a dir poco tragica: stavo molto male per un'influenza gastrointestinale che mi era stata attaccata dalla nanapiccola, ma ho voluto fare l'eroina e andare a scuola comunque.
'Ho solo due ore' ho pensato 'ce la posso fare. E poi ho il progetto da cominciare!'

In effetti avevo anche cominciato la spiegazione, che essendo teorica non era molto accattivante già di per sè, ma mi girava la testa, ero stravolta dal malessere e ho avuto la brillante idea di fermarmi ad ascoltarmi... Non era decisamente fattibile!

"Ragazzi, ho l'impressione che quello che vi sto raccontando sia una noia mortale, voi che mi dite?"

Non potevano crederci! Mi hanno guardata con curiosità per capire quanto potessero sbilanciarsi, poi si sono rilassati e mi hanno confessato che... ero INASCOTABILE (sempre con moooolta educazione!).
Nonostante la gran voglia di iniziare il lavoro, siamo stati tutti felici di rimandare il progetto alla settimana dopo.

Il lunedì successivo abbiamo ripreso il discorso, è stato un successone!

"E' ancora noiosa, maestra, ma così è tutta un'altra cosa!!"

Poverini! Avevano tutte le ragioni di dire che era noiosa, era la spiegazione di come nascono e si diffondono le notizie, non proprio la cosa più divertente del mondo!
Ma lo sanno, ci saranno lezioni decisamente più stimolanti e ne hanno già avuto un assaggio.
E' bastato dar loro in mano una copia di quotidiano da sfogliare per far crescere l'entusiasmo, per non parlare dello scrivere sui fogli del raccoglitore ad anelli, riesce a rendere la dettatura persino divertente!

Ma quanto sono meravigliosi i miei ragazzi?!?!

venerdì 25 ottobre 2013

L'autunno visto da noi


La pioggia al di là dei vetri;

una canzone un po' malinconica sul computer;

le foglie raccolte nel nostro giardino che aspettavano di essere utilizzate;

21 disegni bellissimi tutti da mostrare;

un ramo di foglie rosse che fa subito AUTUNNO...



Ecco gli ingredienti che hanno dato vita alla nostra parete autunnale.

In mezzo il testo della canzone che ci ha accompagnati:
"Autunno" di F. Guccini


ed intorno tutto ciò che abbiamo fatto noi.






Il tutto condito con grande entusiasmo e collaborazione.

Non so cucinare, ma direi che il risultato di questa ricetta è favoloso!!

domenica 20 ottobre 2013

Thanks god is monday!

Oggi è stata una giornata pesante...
Una di quelle giornate in cui l'unico istinto è quello di sdraiarsi a letto e aspettare che tutto passi, ma come si fa con tre bambini per casa?

Allora ci si alza, si cerca di reagire e pian piano forse ci si riesce.
Un sonnellino dopo pranzo, un giro di compere in solitaria nel pomeriggio e le cose prendono una luce diversa.
Forse non è la luce splendente che tutti desiderano, ma non è più il nero tenebroso della mattina.
Poi l'abbraccio di una principessina, il fratello maggiore che imita un cartone animato per la sua sorellina che inizia a ridere di gusto, il grande di casa alle prese con le prime cose da studiare, un giro in macchina per le strade del centro e la domenica passa.

E domani si ricomincia, col progetto giornale (fermato la settimana scorsa dalla mia influenza), con una bella serata tra amiche in programma e con una nuova settimana davanti a me.

Sarò strana ma...
THANKS GOD IS MONDAY!

Arrivi inaspettati, ma quante soddisfazioni!


Avevo promesso che avrei raccontato di cosa succede quando una bambina cinese, perfettamente italianizzata, il primo giorno di scuola, si trasforma in un bimbo filippino che non parla una parola di italiano.

Sì, perché succede anche questo: che arrivi all'improvviso un bimbo che nessuno si aspetta, nemmeno le alte sfere, e che non arrivi più chi tutti attendevano...

Premettendo che non ho mai fatto italianizzazione, nè tantomeno ho mai avuto in classe bambini che non parlassero e soprattutto capissero l'italiano, i primi giorni di scuola sono stati a dir poco creativi.
Io che cercavo di spiegare e spiegarmi in inglese e lui che provava ad ambientarsi.

Pur non avendo mai avuto bambini da italianizzare in classe, ho studiato l'inserimento degli alunni stranieri e so che esiste una fase di silenzio. L'ho spiegato al resto della classe e tutti abbiamo iniziato a provare a parlare italiano con il nuovo compagno, aspettando e dandogli il tempo necessario per parlarci a sua volta.

Un giorno, dopo circa un mese di scuola, mi si avvicina un alunno e mi chiede: "Maestra, posso andare a prendere una cosa in cartella?"
Io, che stavo correggendo, alzo un poco lo sguardo e rispondo di si; poi alzo la testa e guardo bene... era lui! Tutto in italiano!!
La fase del silenzio era passata! ...o quasi...

Ora cerca di parlare, di capire e si impegna a scrivere e a leggere.

Bravo lui e che soddisfazione per noi insegnanti!!!

giovedì 10 ottobre 2013

Pioggia, vento e... sangue nelle vene

Assemblea di classe; colloqui fino alle ore 20; per non parlare dell'inferno metereologico che si è scatenato appena arrivata dai miei a recuperare i bambini.
"Pioggia, vento e..."

Il vicino di sotto che telefona perché i bimbi giocano in corridoio alle 20.45 (...), allora vestili velocemente e vai via prima che venga su a fare un casino, non avevo nessuna voglia di incontrarlo.
Giro in macchina per il nanogrande, che ama sentire la musica andando in giro per Milano; arrivo a casa alle 22 circa; trattamento per le verruche al nanomedio, con relativa mezz'ora di urla; riti della nanna: coccole, canzoncine, il tutto a tre voci.
E ora, forse, riesco ad andare a dormire anch'io...

Buonanotte a tutti!! 
 

mercoledì 9 ottobre 2013

36 consigli per scrivere bene

Vagando sul web ho trovato questa meraviglia:

36 CONSIGLI PER SCRIVERE BENE di U. Eco
1. Evitate le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.

2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.

3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.

4. Esprimiti siccome ti nutri.

5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.

6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.

7. Stai attento a non fare…  indigestione di puntini di sospensione.

8. Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.

9. Non generalizzare mai.

10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton.

11. Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu”.

12. I paragoni sono come le frasi fatte.

13. Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).

14. Solo gli stronzi usano parole volgari.

15. Sii sempre più o meno specifico.

16. Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.

17. Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.

18. Metti, le virgole, al posto giusto.

19. Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non sempre è facile.

20. Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono come un cigno che deraglia.

21. C’è davvero bisogno di domande retoriche?

22. Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe – o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento – affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.

23. Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fa sbaglia.

24. Non si apostrofa un’articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile.

25. Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!

26. Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.

27. Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche e simili.

28. Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo, l’autore del “5 maggio”.

29. All’inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per ingraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire neppure quello che vi sto dicendo).

30. Pura puntiliosamente l’ortograffia.

31. Non andare troppo sovente a capo.

Almeno, non quando non serve.

32. Non usare mai il plurale maiestatis. Siamo convinti che faccia una pessima impressione.

33. Non confondere la causa con l’effetto: saresti in errore e dunque avresti sbagliato.

34. Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiono come altrettante epipfanie della differanza grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva eccedano comunque le competenze cognitive del destinatario.

35. Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che.

36. Una frase compiuta deve avere

Fin dai primi punti mi rendo conto che DEVO ASSOLUTAMENTE LEGGERLI CON I MIEI RAGAZZI!

E’ un testo un po’ difficile ma, con le dovute spiegazioni e una volta entrati nell’ottica dello stile di scrittura, non vi dico le risate. In particolare sul punto 29, erano piegati sui banchi dal ridere.

Alcuni degli errori menzionati da Eco mi appartengono in prima persona. Per esempio ultimamente uso spesso i puntini di sospensione, ma soprattutto adoro i punti esclamativi!!!!

Molto spesso, però, mi capita di leggere sui social network, messaggi o post in cui ci sono errori che appartengono ad alcune regole base della grammatica, quelle regole che vengono insegnate nei primi anni delle elementari: la differenza tra gli e le per il maschile e femminile; il numero dei puntini di sospensione, chissà perché c'è chi pensa che mettendone cinque o sei la frase si sospenda di più; e forse il più comune, quello di cui parla Eco al punto 24, ovvero l’apostrofo all’articolo UN.

A volte, quando trovo questo tipo di errori, la mia anima di maestra vorrebbe emergere e farli notare, anche solo per spiegare la regola corretta, ma poi rinuncio e vado avanti a leggere.
Dopotutto –penso- anche questo è il “bello” della rete.

A proposito, non si usano le virgolette, non è fine!

mercoledì 2 ottobre 2013

Figli delle coccinelle

20 marzo 2006
20 marzo 2008
30 marzo 2012
...E pensare che marzo non mi è mai piaciuto.
Aprile sì! È Primavera, è come un nuovo risveglio.
Maggio, poi! E' il mio mese, è l'estate che sta per tornare, è il caldo ma non troppo.
Ma marzo... ancora troppo freddo per scoprirsi, la pioggia e il buio dell'inverno che non sono ancora passati.
Invece loro cosa hanno deciso di fare? Nascere tutti e tre nel giro di 10 giorni! A MARZO!!

Quando ho fatto il test del nanomedio, dopo aver fatto i classici conti, per un momento ci ho pensato 'DPP 17/3... E se nasce anche lui il 20?!'
Ma va! IMPOSSIBILE!!!
...infatti...
"Buon compleanno nanogrande! Questo è il tuo fratellino!!"

Ero al mare quando ho scoperto di essere incinta.
Vado da tutta la vita lì (non è un modo di dire, ci vado davvero ogni anno da quando avevo tre mesi), ma non mi era mai capitato di incontrare coccinelle. Quell'anno, invece, non solo le incontravo ma mi si posavano addosso. Che volessero accompagnarmi in questa nuova avventura?
Il pensiero più logico è stato che gli ormoni della gravidanza le attirassero, infatti, l'anno dopo e gli anni successivi, non è più capitato.

Fino al 2011 quando un giorno, in spiaggia, ho sentito un leggero pizzicore sulla gamba, come di un insetto che stava camminando, come di una coccinella!!!
Una coccinella un giorno; una coccinella un altro giorno; una coccinella un altro giorno ancora... inizia a sorgermi un dubbio, possibile che vogliano dirmi qualcosa?

Eccome se volevano darmi un messaggio, bello chiaro anche!
Era in arrivo una piccola nanetta che mi avrebbe fatta impazzire fin dal terzo giorno in pancia, o forse sono io che ho fatto impazzire lei...
Le coccinelle da quel momento ci hanno accompagnate per tutta la gravidanza, erano in portachiavi, ciondoli, soprammobili, porta cellulari, amuleti... sono diventate le mascotte della #figliadellecoccinelle e una forza per me, che di forza ne avevo davvero poca.

E poi, quando la nanapiccola è arrivata nel mondo, hanno smesso di posarsi su di me per cominciare a posarsi su di lei.
 

Ora una coccinella si è posata definitivamente su di me, ma questa volta non mi porta messaggi, solo tanto, tanto amore per i miei piccoli cuccioli.