Il mio mondo

Il mio mondo

giovedì 31 ottobre 2013

Happy Halloween! _ Il nostro laboratorio di cucina

I RAGNETTI DI HALLOWEEN

300g biscotti secchi con nocciole e cioccolato
100g formaggio fresco spalmabile
2 cucchiai abbondanti di crema alle nocciole
Palline di zucchero
Rondelle di liquirizia



Per prima cosa abbiamo triturato i biscotti.
- sorvoliamo sul fatto che mi fossi dimenticata un pezzo del frullatore e che li abbiamo dovuti triturare con le mani... Ho imparato che i bambini sono OTTIMI TRITURATORI! -



Poi abbiamo unito il formaggio e la crema di nocciole e abbiamo mescolato, prima col cucchiaio e poi con le mani.
- sorvoliamo anche sul fatto che, in due impasti, io abbia sbagliato le dosi di formaggio, rendendoli troppo molli, e che mi sia dovuta far portare in emergenza a scuola un altro pacco di biscotti -



Successivamente abbiamo formato delle palline di impasto e le abbiamo decorate con le palline di zucchero e pezzettini di rondelle di liquirizia.


(Lo so, il ragno ha 8 zampe, ma è già stato complicato mettergliene 6!!)

Impacchettati a dovere e...




...HAPPY HALLOWEEN!!!!

sabato 26 ottobre 2013

Il Progetto Giornale -fase 1- Insuccessi, successi e risultati finali

Il Progetto Giornale ha finalmente avuto inizio!

La prima lezione è stata a dir poco tragica: stavo molto male per un'influenza gastrointestinale che mi era stata attaccata dalla nanapiccola, ma ho voluto fare l'eroina e andare a scuola comunque.
'Ho solo due ore' ho pensato 'ce la posso fare. E poi ho il progetto da cominciare!'

In effetti avevo anche cominciato la spiegazione, che essendo teorica non era molto accattivante già di per sè, ma mi girava la testa, ero stravolta dal malessere e ho avuto la brillante idea di fermarmi ad ascoltarmi... Non era decisamente fattibile!

"Ragazzi, ho l'impressione che quello che vi sto raccontando sia una noia mortale, voi che mi dite?"

Non potevano crederci! Mi hanno guardata con curiosità per capire quanto potessero sbilanciarsi, poi si sono rilassati e mi hanno confessato che... ero INASCOTABILE (sempre con moooolta educazione!).
Nonostante la gran voglia di iniziare il lavoro, siamo stati tutti felici di rimandare il progetto alla settimana dopo.

Il lunedì successivo abbiamo ripreso il discorso, è stato un successone!

"E' ancora noiosa, maestra, ma così è tutta un'altra cosa!!"

Poverini! Avevano tutte le ragioni di dire che era noiosa, era la spiegazione di come nascono e si diffondono le notizie, non proprio la cosa più divertente del mondo!
Ma lo sanno, ci saranno lezioni decisamente più stimolanti e ne hanno già avuto un assaggio.
E' bastato dar loro in mano una copia di quotidiano da sfogliare per far crescere l'entusiasmo, per non parlare dello scrivere sui fogli del raccoglitore ad anelli, riesce a rendere la dettatura persino divertente!

Ma quanto sono meravigliosi i miei ragazzi?!?!

venerdì 25 ottobre 2013

L'autunno visto da noi


La pioggia al di là dei vetri;

una canzone un po' malinconica sul computer;

le foglie raccolte nel nostro giardino che aspettavano di essere utilizzate;

21 disegni bellissimi tutti da mostrare;

un ramo di foglie rosse che fa subito AUTUNNO...



Ecco gli ingredienti che hanno dato vita alla nostra parete autunnale.

In mezzo il testo della canzone che ci ha accompagnati:
"Autunno" di F. Guccini


ed intorno tutto ciò che abbiamo fatto noi.






Il tutto condito con grande entusiasmo e collaborazione.

Non so cucinare, ma direi che il risultato di questa ricetta è favoloso!!

domenica 20 ottobre 2013

Thanks god is monday!

Oggi è stata una giornata pesante...
Una di quelle giornate in cui l'unico istinto è quello di sdraiarsi a letto e aspettare che tutto passi, ma come si fa con tre bambini per casa?

Allora ci si alza, si cerca di reagire e pian piano forse ci si riesce.
Un sonnellino dopo pranzo, un giro di compere in solitaria nel pomeriggio e le cose prendono una luce diversa.
Forse non è la luce splendente che tutti desiderano, ma non è più il nero tenebroso della mattina.
Poi l'abbraccio di una principessina, il fratello maggiore che imita un cartone animato per la sua sorellina che inizia a ridere di gusto, il grande di casa alle prese con le prime cose da studiare, un giro in macchina per le strade del centro e la domenica passa.

E domani si ricomincia, col progetto giornale (fermato la settimana scorsa dalla mia influenza), con una bella serata tra amiche in programma e con una nuova settimana davanti a me.

Sarò strana ma...
THANKS GOD IS MONDAY!

Arrivi inaspettati, ma quante soddisfazioni!


Avevo promesso che avrei raccontato di cosa succede quando una bambina cinese, perfettamente italianizzata, il primo giorno di scuola, si trasforma in un bimbo filippino che non parla una parola di italiano.

Sì, perché succede anche questo: che arrivi all'improvviso un bimbo che nessuno si aspetta, nemmeno le alte sfere, e che non arrivi più chi tutti attendevano...

Premettendo che non ho mai fatto italianizzazione, nè tantomeno ho mai avuto in classe bambini che non parlassero e soprattutto capissero l'italiano, i primi giorni di scuola sono stati a dir poco creativi.
Io che cercavo di spiegare e spiegarmi in inglese e lui che provava ad ambientarsi.

Pur non avendo mai avuto bambini da italianizzare in classe, ho studiato l'inserimento degli alunni stranieri e so che esiste una fase di silenzio. L'ho spiegato al resto della classe e tutti abbiamo iniziato a provare a parlare italiano con il nuovo compagno, aspettando e dandogli il tempo necessario per parlarci a sua volta.

Un giorno, dopo circa un mese di scuola, mi si avvicina un alunno e mi chiede: "Maestra, posso andare a prendere una cosa in cartella?"
Io, che stavo correggendo, alzo un poco lo sguardo e rispondo di si; poi alzo la testa e guardo bene... era lui! Tutto in italiano!!
La fase del silenzio era passata! ...o quasi...

Ora cerca di parlare, di capire e si impegna a scrivere e a leggere.

Bravo lui e che soddisfazione per noi insegnanti!!!

giovedì 10 ottobre 2013

Pioggia, vento e... sangue nelle vene

Assemblea di classe; colloqui fino alle ore 20; per non parlare dell'inferno metereologico che si è scatenato appena arrivata dai miei a recuperare i bambini.
"Pioggia, vento e..."

Il vicino di sotto che telefona perché i bimbi giocano in corridoio alle 20.45 (...), allora vestili velocemente e vai via prima che venga su a fare un casino, non avevo nessuna voglia di incontrarlo.
Giro in macchina per il nanogrande, che ama sentire la musica andando in giro per Milano; arrivo a casa alle 22 circa; trattamento per le verruche al nanomedio, con relativa mezz'ora di urla; riti della nanna: coccole, canzoncine, il tutto a tre voci.
E ora, forse, riesco ad andare a dormire anch'io...

Buonanotte a tutti!! 
 

mercoledì 9 ottobre 2013

36 consigli per scrivere bene

Vagando sul web ho trovato questa meraviglia:

36 CONSIGLI PER SCRIVERE BENE di U. Eco
1. Evitate le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.

2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.

3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.

4. Esprimiti siccome ti nutri.

5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.

6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.

7. Stai attento a non fare…  indigestione di puntini di sospensione.

8. Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.

9. Non generalizzare mai.

10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton.

11. Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu”.

12. I paragoni sono come le frasi fatte.

13. Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).

14. Solo gli stronzi usano parole volgari.

15. Sii sempre più o meno specifico.

16. Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.

17. Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.

18. Metti, le virgole, al posto giusto.

19. Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non sempre è facile.

20. Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono come un cigno che deraglia.

21. C’è davvero bisogno di domande retoriche?

22. Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe – o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento – affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.

23. Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fa sbaglia.

24. Non si apostrofa un’articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile.

25. Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!

26. Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.

27. Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche e simili.

28. Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo, l’autore del “5 maggio”.

29. All’inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per ingraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire neppure quello che vi sto dicendo).

30. Pura puntiliosamente l’ortograffia.

31. Non andare troppo sovente a capo.

Almeno, non quando non serve.

32. Non usare mai il plurale maiestatis. Siamo convinti che faccia una pessima impressione.

33. Non confondere la causa con l’effetto: saresti in errore e dunque avresti sbagliato.

34. Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiono come altrettante epipfanie della differanza grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva eccedano comunque le competenze cognitive del destinatario.

35. Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che.

36. Una frase compiuta deve avere

Fin dai primi punti mi rendo conto che DEVO ASSOLUTAMENTE LEGGERLI CON I MIEI RAGAZZI!

E’ un testo un po’ difficile ma, con le dovute spiegazioni e una volta entrati nell’ottica dello stile di scrittura, non vi dico le risate. In particolare sul punto 29, erano piegati sui banchi dal ridere.

Alcuni degli errori menzionati da Eco mi appartengono in prima persona. Per esempio ultimamente uso spesso i puntini di sospensione, ma soprattutto adoro i punti esclamativi!!!!

Molto spesso, però, mi capita di leggere sui social network, messaggi o post in cui ci sono errori che appartengono ad alcune regole base della grammatica, quelle regole che vengono insegnate nei primi anni delle elementari: la differenza tra gli e le per il maschile e femminile; il numero dei puntini di sospensione, chissà perché c'è chi pensa che mettendone cinque o sei la frase si sospenda di più; e forse il più comune, quello di cui parla Eco al punto 24, ovvero l’apostrofo all’articolo UN.

A volte, quando trovo questo tipo di errori, la mia anima di maestra vorrebbe emergere e farli notare, anche solo per spiegare la regola corretta, ma poi rinuncio e vado avanti a leggere.
Dopotutto –penso- anche questo è il “bello” della rete.

A proposito, non si usano le virgolette, non è fine!

mercoledì 2 ottobre 2013

Figli delle coccinelle

20 marzo 2006
20 marzo 2008
30 marzo 2012
...E pensare che marzo non mi è mai piaciuto.
Aprile sì! È Primavera, è come un nuovo risveglio.
Maggio, poi! E' il mio mese, è l'estate che sta per tornare, è il caldo ma non troppo.
Ma marzo... ancora troppo freddo per scoprirsi, la pioggia e il buio dell'inverno che non sono ancora passati.
Invece loro cosa hanno deciso di fare? Nascere tutti e tre nel giro di 10 giorni! A MARZO!!

Quando ho fatto il test del nanomedio, dopo aver fatto i classici conti, per un momento ci ho pensato 'DPP 17/3... E se nasce anche lui il 20?!'
Ma va! IMPOSSIBILE!!!
...infatti...
"Buon compleanno nanogrande! Questo è il tuo fratellino!!"

Ero al mare quando ho scoperto di essere incinta.
Vado da tutta la vita lì (non è un modo di dire, ci vado davvero ogni anno da quando avevo tre mesi), ma non mi era mai capitato di incontrare coccinelle. Quell'anno, invece, non solo le incontravo ma mi si posavano addosso. Che volessero accompagnarmi in questa nuova avventura?
Il pensiero più logico è stato che gli ormoni della gravidanza le attirassero, infatti, l'anno dopo e gli anni successivi, non è più capitato.

Fino al 2011 quando un giorno, in spiaggia, ho sentito un leggero pizzicore sulla gamba, come di un insetto che stava camminando, come di una coccinella!!!
Una coccinella un giorno; una coccinella un altro giorno; una coccinella un altro giorno ancora... inizia a sorgermi un dubbio, possibile che vogliano dirmi qualcosa?

Eccome se volevano darmi un messaggio, bello chiaro anche!
Era in arrivo una piccola nanetta che mi avrebbe fatta impazzire fin dal terzo giorno in pancia, o forse sono io che ho fatto impazzire lei...
Le coccinelle da quel momento ci hanno accompagnate per tutta la gravidanza, erano in portachiavi, ciondoli, soprammobili, porta cellulari, amuleti... sono diventate le mascotte della #figliadellecoccinelle e una forza per me, che di forza ne avevo davvero poca.

E poi, quando la nanapiccola è arrivata nel mondo, hanno smesso di posarsi su di me per cominciare a posarsi su di lei.
 

Ora una coccinella si è posata definitivamente su di me, ma questa volta non mi porta messaggi, solo tanto, tanto amore per i miei piccoli cuccioli.