Il mio mondo

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giovedì 26 dicembre 2013

Mi piace il marzapane

Mia madre, ieri: "Ho fatto il vitello tonnato perché lo avevo fatto per tua sorella ed era giusto lo facessi anche per te"

Ma voi che vivete accanto a me, credete davvero che quella Lucia esista ancora?
La Lucia attenta a queste cose? A cosa viene fatto o detto a uno piuttosto che all'altra?
Vi sbagliate di grosso... Quella Lucia è morta e sepolta. 
"Meglio!" Penserete voi... "Sei finalmente cresciuta, hai abbandonato le gelosie e le polemiche sterili."
Non esattamente, è solo che non mi interessano più, come non mi interessano più tutte le altre cose.

Ora c'è una Lucia diversa.

La vecchia Lucia, in famiglia, era sempre all'attacco. Un attacco che sapeva molto di difesa, ma pur sempre un attacco.
La vecchia Lucia sapeva arrabbiarsi.
Anche la Lucia di adesso è arrabbiata, arrabbiata con il mondo, con la vita, con tutti, ma non lo tira più fuori. 
Lo tiene dentro lasciando che quella rabbia la scavi pian piano. Ci sono giorni buoni, in cui le cose acquistano più luce, altri bui in cui l'unico desiderio è restare sotto il piumone lasciando tutto il mondo fuori.

La vecchia Lucia faceva un sacco di cose, era sempre a mille, sempre pronta a lamentarsi di essere stanca di correre, ma piena di orgoglio per tutto ciò che voleva e riusciva a fare.
La Lucia di adesso va avanti giorno dopo giorno per inerzia, aspettando che la vita scorra.

La vecchia Lucia leggeva, un libro dopo l'altro, usando la lettura come modo per liberare la mente.
La Lucia di adesso non riesce più a leggere, preferisce il cellulare, più immediato, dinamico.

La vecchia Lucia guardava la televisione per ore. 
La Lucia di adesso la mette in pausa, perché distratta da altro, e se ne dimentica per ore, anche se ciò che stava guardando le interessava e anche tanto.

Alla vecchia Lucia non piaceva il marzapane... 


L'ho sempre guardato con ammirazione sperando, ogni volta che lo assaggiavo, che mi piacesse perché mi attiravano quelle forme, quei colori. Invece niente, c'era la mandorla e io odio la mandorla.
Ieri ho preso un piccolo Babbo Natale di decorazione ad un panettone e, convinta fosse di zucchero, gli ho dato un morso.
Ma non era di zucchero, era di marzapane e, con mia grande sorpresa, era BUONO!
Alla nuova Lucia piace il marzapane.

La vecchia Lucia non esiste più, ma io la rivoglio più di ogni altra cosa!

martedì 24 dicembre 2013

C'è sempre una parte di noi... Tanti Auguri di Buon Natale!

È il primo Natale del blog e desidero condividere con voi gli auguri del mio preside.
 
Buon Natale!

C'È SEMPRE UNA PARTE DI NOI...

C’è sempre una parte di noi quando a settembre ci ritroviamo, dopo la pausa estiva, per rimettere in moto la macchina apparentemente spenta, che scopriamo essere rimasta incessantemente accesa;

C’è sempre una parte di noi quando tra riunioni, mail, telefonate, incontri, parole, sguardi, silenzi e gesti, diamo forma alla scuola che ... vogliamo;

C’è sempre una parte di noi quando alimentiamo relazioni, comunicazione, coinvolgimento, partecipazione e appartenenza;

C’è sempre una parte di noi quando ci incontriamo e quando “ci scontriamo”, quando le certezze cedono il passo a qualche incertezza e quando non ci diamo pace fino a quando non sia tornata la pace;

C’è sempre una parte di noi quando ci facciamo in quattro, quando non ci risparmiamo, quando facciamo di tutto perché ciò che ci sta a cuore sia in qualche modo di tutti;

C’è sempre una parte di noi quando aule, laboratori, palestre e uffici si animano delle nostre passioni e diventano teatro di imprevedibili e gratificanti maturazioni/evoluzioni;

C’è sempre una parte di noi quando con determinazione perseguiamo gli obiettivi, quando, proiettandoci oltre lo scetticismo, costruiamo ostinatamente il futuro;

C’è sempre una parte di noi quando non trascuriamo nessuno dei fili che possono assicurare la trama;

C’è sempre una parte di noi quando taciamo o quando parliamo; 

C’è sempre una parte di noi quando stiamo bene insieme...
 
 
Buon Natale
con l’augurio che
ci sia sempre una parte di noi.

lunedì 16 dicembre 2013

Sarò per sempre la tua Valentina...


Speravo che questo giorno non arrivasse mai, eppure...
Mi mancherai.
Mi mancheranno gli abbracci forti, quelli che stritolavano;
il bacio sulla fronte a fine massaggio;
i miei "Grazie" e i tuoi "Non ho capito...".
Non potrò più venire a raccontarti cosa mi succede, a lamentarmi di mamma quando mi fa impazzire.
Non potrò più venire a dirti che finalmente sto bene, che il buio è passato, ma forse tu lo saprai lo stesso, chissà...
Grazie per esserci sempre stato.
Grazie per aver fatto parte della mia vita.
 
Lucia
 
Per sempre la tua Valentina!

venerdì 13 dicembre 2013

È in arrivo un Natale carico carico di... Decorazioni per l'albero!

Cosa combineremo mai con:
 
Tubicini per innaffiare
Reggimensola 
Pastina all'uovo
Perline di zucchero argentate e colorate 
Perline
Nastri di stoffa?


Semplicissimo... 
Delle decorazioni per l'albero di Natale!!


Partiamo!
L'occorrente ve l'ho già detto, ora passiamo al procedimento.

@ il tubo per innaffiare si trova in vendita al metro nei negozi di bricolage, tagliatene segmenti della lunghezza di circa 25 cm.

@ inserite un reggimensola in una delle due estremità del tubicino.


@ iniziate a riempire il tubicino con ciò che preferite. Attenzione ad usare le perline di zucchero argentate più piccole o il formato più piccolo di pastina all'uovo, se no rischiano di non scorrere nel tubicino.


@ una volta riempito tutto il tubicino, chiudetelo inserendo il reggimensola nell'altra estremità. 
Lasciate circa mezzo cm di tubicino vuoto per permettere al reggimensola di entrare senza comprimere le decorazioni all'interno e senza il rischio di riaprirsi.

 
Ecco alcuni esempi realizzati da noi:
 




 
@ rifinite il tutto con un nastro di stoffa del colore che più vi piace.


Ora date libero sfogo alla vostra fantasia e... BUON NATALE!!

mercoledì 11 dicembre 2013

Storie di una mamma... - "A Natale puoi"...

E poi arriva Natale e, puntuale, arriva anche "A Natale puoi". 

La ascolto con i bimbi, consapevole che non potrò essere presente alla festa del nanomedio, e all'improvviso una voce riecheggia nella testa. 

La voce di un bambino che canta l'ultima strofa. 

Il Nanomedio -penso subito- e invece no... il nanogrande! Chissà quando, chissà a che età...

Non è possibile, la mente non associa quel ricordo all'immagine del nanogrande. Strani scherzi fa la mente!!

Ma soprattutto...

Dove è finito quel bimbo che cantava a casa la canzone del saggio? Dov'è finita quella vocina delicata, dolce, tremante? Perché ha lasciato il posto ad un bimbo sempre teso, sulla difensiva e arrabbiato?


Come sembrano lontani quei ricordi... Talmente lontani che, associati a quello che è successo negli ultimi dodici mesi, sembrano davvero appartenuti ad un'altra vita, ad un'altra Lucia.

giovedì 5 dicembre 2013

Nonostante tutto, è casa mia

C'è un posto che mi riempie il cuore, capace di ricaricarmi quando sono a terra e di scaldarmi quando ne ho bisogno.

Almeno, questo succedeva fino all'anno scorso. Ora qualcosa si è spezzato in me e quel potere non ha più effetto, purtroppo.
Ma lui è sempre lì, come a dirmi 'Quando vuoi riprovarci, sai dove trovarmi' e io lo scorso week end ci ho voluto provare.
È stata dura, come sempre è stato in questi mesi, ma meno delle altre volte. 
La famiglia che trovo ogni volta che vado lì, è riuscita a scaldarmi il cuore un'altra volta.
Non è una famiglia tradizionale, ma sono tutte quelle persone che, quando ci vedono arrivare, ci accolgono come se fossimo i loro figli o delle persone di casa.

C'è l'iniziale sorpresa del vederci fuori stagione e poi c'è quell'abbraccio che dice 'Non sei mai andata via, noi siamo qui in qualsiasi momento'. 
Perché loro sanno cosa è successo, che quella "casa" non è più così rassicurante per me, ma cercano di renderla comunque un posto speciale.
Basta una telefonata a tarda sera per chiedermi come sto, o uno sguardo dall'altra parte del tavolo che mi dice che non sono sola. 

Perché l'Abruzzo è questo...
È l'affetto di persone che ti conoscono da sempre e l'attenzione di chi ti vede in difficoltà.
Di chi ti aiuta a tirare fuori da un campo pieno di neve l'auto che si è impantanata e che non vuole niente in cambio; anzi, ti invita a mangiare, improvvisando un pranzo che sa di casa e famiglia, con un camino acceso e tre ragazzi meravigliosi che si tolgono le ciabatte, offrendotele, per permetterti di scaldarti i piedi, raffreddati dall'acqua e dalla neve. Un saluto a metà pomeriggio con la promessa di tornare a trovarli in estate, questa volta facendo la strada giusta, però!

L'Abruzzo è davvero tutto questo...
È mare limpido e calmo davanti a noi 
e montagne innevate alle nostre spalle.

È Francavilla.
È, nonostante tutte le mie difficoltà, CASA MIA!