Sono sempre più grandi, i miei nani, ma con gli stessi bisogni di sempre.
Hanno età così diverse che, a volte, mi accorgo di fare confusione: tratto il nanogrande come se fosse già un ragazzino (mi imbroglia la sua altezza); coccolo e assecondo troppo i capricci del manomedio; considero la nanapiccola già grande e mi comporto con lei come non ho mai fatto con gli altri.
Lei spadroneggia, si impunta, pretende, urla se non ottiene o se non vuole ciò che ha.
Poi sorride, con quel sorriso furbo che ti fa morire, si avvicina ai fratelli che fanno i capricci e li coccola, comincia a cantare e conquista tutti...
Una femmina in tutto e per tutto, insomma.
Gli altri due, di contro, sono sempre più interessati a tutto (tutto quello che piace loro, ovviante!).
Pieni di entusiasmo, di voglia di imparare e di scoprire.
Grandissimi conoscitori di tutti gli ultimi giocattoli in circolazione.
Ma anche sempre più coccoloni, alla ricerca di sostegno, vicinanza, appoggio (soprattutto il nanogrande, l'indipendente di casa).
E poi sempre più frignoni e mammoni, vittime e carnefici l'uno dell'altro.
E io, in tutto questo?
Io li osservo e cerco di non affogare, facendo il meglio che posso e non riuscendoci.
Per fortuna che... loro continuano a crescere!
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